Arriva l'OK di Agcom alla dismissione del secondo blocco di 1.342 centrali TIM

12-10-2023
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Sono 1.342 le strutture che risultano rispettare i requisiti previsti dalla regolamentazione vigente, in termini di copertura Nga e percentuale di migrazione dei clienti dal rame alla fibra, per avviare il relativo processo di decommissioning.

TIM ha proposto, sin dal 2017, un piano per il progressivo decommissioning della sua rete di accesso in rame che prevede la chiusura di circa 6 mila delle 10 mila centrali di accesso della rete.

L’evoluzione tecnologica e architetturale delle reti di comunicazione elettronica, inclusa quella di TIM, conduce verso modelli FTTCab e FTTB/H in rete di accesso, funzionali alla fornitura, al cliente finale, di servizi Ultra-Broadband con voce su protocollo IP VoIP.

 

I clienti finali – collegati alle centrali di cui è prevista la chiusura – continueranno a usufruire dei servizi di accesso alla rete fissa, ma saranno migrati sulla nuova rete in fibra ottica di tipo misto fibra-rame (Fiber to the Cabinet), nella maggioranza dei casi, o sulla rete misto fibra-wireless (Fixed Wireless Access) in casi marginali nonché, in prospettiva, sulla rete Ftth.

A valle della migrazione, in sostanza, i clienti saranno serviti attraverso un collegamento in fibra ottica o di tipo wireless a una diversa centrale già attiva per la fornitura dei servizi (“centrale accorpante”) che sostituisce di fatto quella che viene dismessa.

Il decommissioning della rete comporterà anche una migrazione dei servizi all’ingrosso acquistati dagli operatori alternativi; per tale ragione, l’Autorità ha coordinato, nel corso del 2016 e del 2017, un tavolo di discussione tra tutti gli operatori di mercato al fine di individuare le soluzioni tecnologiche più adatte a consentire una migrazione efficiente dei servizi al dettaglio e all’ingrosso verso la nuova rete.

 

La durata del processo di migrazione tecnica è pari a 12 mesi decorrenti dalla scadenza del preavviso (di 12, 18 o 24 mesi) per l’avvio della migrazione forzata. Laddove allo scadere del termine suddetto residuassero ancora linee non migrate, TIM e gli operatori titolari dei contratti con i clienti collaborano con l’Autorità per agevolare, anche mediante misure ad hoc, il completamento della migrazione che dovrà, comunque, essere completata, previa informazione di cessazione del contratto ai clienti coinvolti che non intendessero migrare, nei successivi tre mesi.