Il passaggio alla fibra riduce le emissioni, a maggio switch off di 62 centrali di TIM, 6.700 entro il 2028

10-01-2024
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Elisabetta Romano, a capo del Network Operations & Wholesale Officer del gruppo TIM, "il passaggio dal rame alla fibra ottica riduce le emissioni e quindi giova anche alla sostenibilità ambientale".

Va anche verso quest’ottica il piano di decommissiong delle centrali di TIM che prevede lo switch off di 62 centrali entro maggio, per un totale di 6.700 centrali entro il 2028. A spiegare i piani per il futuro della rete di TIM, in un momento importante per la storia del gruppo, con l’accettazione dell’offerta di Kkr per il network, è Elisabetta Romano, Network Operations & Wholesale Officer del gruppo leader delle TLC Made in Italy. 

 

«Il passaggio alla fibra ottica Ftth nella rete di accesso riduce i consumi energetici nell’ordine di oltre due terzi rispetto ad una rete tradizionale, con conseguente riduzione di emissione di CO2 nell’ambiente»

 

Come gruppo TIM siamo fortemente impegnati verso la sostenibilità ambientale e vogliamo traguardare le “emissioni-zero” entro il 2040, come previsto dal nostro piano industriale. Per questo, già dal 2020, abbiamo avviato una strategia di progressiva decarbonizzazione delle attività della filiera produttiva, di efficientamento dei consumi energetici degli asset, di ricorso crescente a fonti di energia rinnovabile, anche autoprodotte, oltre alla promozione di modelli circolari per ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse. Tutte le attività sopra menzionate impattano fortemente sulle infrastrutture di rete, dalle centrali ai data center e ai siti radiomobili, che necessitano di grandi quantità di energia. Ricordo che TIM è la seconda azienda più energivora del comparto dei servizi in Italia con un consumo che nel 2022 è stato di oltre 2.000 GWh.

 

Quali i focus dei vostri investimenti in sostenibilità?

Investiamo soprattutto in energia da fonti rinnovabili per alimentare le centrali, negli interventi di efficientamento delle nostre infrastrutture per ridurre il consumo energetico e nello spegnimento delle reti energivore, come ad esempio il 3G, accelerando lo switch verso reti più efficienti e caratterizzate da elevati standard di sicurezza. Un’attività rilevante è inoltre l’acquisto di prodotti a basso impatto ambientale. Come si può quantificare il risparmio a livello energetico che si ottiene con la fibra? Le reti in fibra consentono migliori performance e minori consumi. Per fare un esempio concreto, il passaggio alla fibra ottica Ftth (la fibra fino alla casa) nella rete di accesso riduce i consumi energetici nell’ordine di oltre due terzi rispetto ad una rete tradizionale, con conseguente riduzione di emissione di CO2 nell’ambiente.

 

In questo contesto, a che punto è il piano di decommissioning della rete in rame?

La migrazione dei servizi di accesso offerti sulla rete in rame a quelli disponibili sulla rete in fibra determina l’avvio del processo di switch off di 6.700 delle 10.500 centrali di TIM che saranno dismesse entro il 2028. Si tratta di centrali localizzate prevalentemente in aree periferiche o locali. Questo consegue alla sostituzione della rete primaria in rame con collegamenti in fibra ottica, nel caso di migrazione verso la rete Fttc (fibra fino al cabinet), o alla sostituzione sia della rete primaria che di quella secondaria nel caso di migrazione vero la rete Ftth. Per poter dismettere un numero così consistente di centrali diventa fondamentale il forte impegno nella realizzazione della copertura in fibra (FTTx), eventualmente completata in minima parte da Fwa. Il nostro piano comporterà il superamento di tutte le tecnologie obsolete, come ad esempio gli apparati trasmissivi, presenti non solo all’interno delle centrali che andremo a dismettere, ma anche in quelle non interessate dallo spegnimento.

 

Quando avremo i primi effetti di questo percorso e quali saranno gli impatti sulla clientela?

Le attività sono in corso e già entro Maggio 2024 sarà completato lo spegnimento del primo lotto di 62 centrali autorizzate da Agcom. Stiamo lavorando per accelerare il processo e dismettere un significativo numero di centrali già nei prossimi due anni. Lo spegnimento riguarderà tutti i servizi di fonia e connessione Internet che viaggiano su rete in rame, includendo quindi le linee internet in adsl. I clienti dovranno quindi chiedere la migrazione per tempo su soluzioni FTTx per continuare ad avere un collegamento attivo, passando così dai servizi tradizionali in rame a quelli ultrabroadband offerti dalla rete in fibra. E questo passaggio determina un minore impatto ambientale.

 

Oltre al decommissioning, su quali altri pilastri poggia la strategia green di TIM?

Come detto in precedenza, operiamo attraverso altre due principali direttrici: l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili e investimenti nell’autoproduzione. Per quanto riguarda la prima, stiamo procedendo con accordi a lungo termine, quali i power purchasing agreement e con acquisto delle Garanzie di Origine. Ad aprile 2023, TIM ha infatti siglato con Erg un’integrazione del power purchase agreement già precedentemente sottoscritto nel 2021, per la fornitura complessiva di 540 GWh/anno per 10 anni. Per quanto riguarda l’autoproduzione il nostro obiettivo è quello di installare il maggior numero di impianti fotovoltaici sulle nostre centrali e sui nostri terreni. Ai circa 100 impianti che abbiamo già attivi se ne stanno aggiungendo circa 20 in via di completamento con lo scopo di produrre energia green destinata all’autoconsumo dei siti e di conseguenza con l’obiettivo di ridurre i prelievi da rete e i costi verso gli enti erogatori. Un forte impulso a queste attività potrebbe arrivare dall’evoluzione della legislazione in materia di comunità energetiche.

 

Ci può fare un esempio?

La centrale ‘La Figuretta’ a Pisa, il nostro fiore all’occhiello in fatto di infrastrutture green. Con Enel X stiamo realizzando un impianto fotovoltaico che a regime sarà in grado di generare oltre 1,63 GWh annui, l’equivalente dell’energia necessaria ad alimentare un paese di circa 600 nuclei familiari. Sarà l’impianto più grande di TIM. Produrrà un risparmio pari a circa 740 mila kg di CO2 all’anno che corrispondono a circa 30.000 nuovi alberi piantati.