Transizione 5.0: cos’è e le novità per le PMI nel 2024

07-02-2024
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Il Piano Transizione 5.0 è un piano di incentivi per la digitalizzazione e la sostenibilità delle imprese italiane. È stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 Gennaio 2024 e si inserisce nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il piano Transizione 5.0 sarà un importante stimolo per le PMI nei prossimi 3 anni, consentendo loro di investire in innovazione e sostenibilità, aumentando i margini operativi e riducendo al contempo il costo del lavoro.

Le aliquote della misura saranno generose (fino al 25% in più rispetto al piano Transizione 4.0) e arriveranno fino al 45%, determinate dalla classe di efficienza ottenuta con l’investimento e dall’ammontare dell’investimento stesso.

 

Nel contesto della rapida evoluzione tecnologica e sociale che caratterizza il nostro tempo, emerge un nuovo concetto fondamentale per le imprese e l’economia: la Transizione 5.0. Questo termine incapsula una visione futuristica dell’industria e del commercio, dove l’innovazione tecnologica si fonde con una crescente consapevolezza sociale e ambientale.

La Transizione 5.0, inserita nell’agenda del Governo italiano come evoluzione del piano di Transizione 4.0, rappresenta la quinta rivoluzione industriale. Infatti, mentre la Transizione 4.0 si è concentrata principalmente sull’automazione, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’efficienza produttiva, la Transizione 5.0 si sposta verso un approccio più olistico basato su tre pilastri fondamentali:

1- Umanocentricità: Maggiore enfasi sulla collaborazione tra uomo e macchina, con un focus sul miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente lavorativo.

2- Sostenibilità: Integrazione di pratiche sostenibili per ridurre l’impatto ambientale dell’industria.

3- Resilienza: Adattamento e flessibilità delle imprese alle sfide globali come i cambiamenti climatici.

 

Quindi, la Transizione 5.0 va oltre l’automazione e la digitalizzazione. I tre pilastri su cui si fonda (umanocentricità, sostenibilità e resilienza) sono stati delineati dalla Commissione Europea, e puntano a un avanzamento industriale che integri aspetti sociali e ambientali oltre al progresso tecnologico.

 

Transizione 5.0: rivoluzione culturale e impatto sulle Imprese

La Transizione 5.0 segna un cambiamento culturale, spostando l’attenzione dalla produttività al benessere delle persone e dell’ambiente. Questo processo richiede alle aziende di adottare un approccio di economia circolare e migliorare l’adattabilità dei processi produttivi, ponendo al centro società e sostenibilità.

Ciò significa che, con Industria 5.0, le imprese dovranno adottare tecnologie innovative e rivedere i loro modelli di business. L’attenzione verso il rispetto delle persone e del pianeta diventa sempre più cruciale, con un’aspettativa di adeguamento ai principi ESG (Environmental, Social, and Governance) da parte del tessuto imprenditoriale.

 

12 miliardi nel 2024-2025 per Industria 5.0

Il Governo Meloni sembra orientato verso l’adozione della Transizione 5.0/Industria 5.0, come evoluzione della Transizione 4.0/Industria 4.0 (Piano Calenda), nonostante l’assenza di riferimenti espliciti nella bozza della Finanziaria 2024. Le aziende, in attesa di maggiori incentivi per la digitalizzazione e l’ottimizzazione produttiva, hanno espresso delusione per l’attuale copertura del credito d’imposta, insufficiente a fronte dell’aumento dei costi e dei tassi di interesse. Tuttavia, Confindustria e altre associazioni hanno presentato un documento dettagliato al Ministro Urso, e fonti interne suggeriscono che il Piano Industria 5.0/Transizione 5.0 potrebbe essere incluso nel nuovo documento ufficiale, con un focus sugli investimenti “green”.

In questo contesto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che 12 miliardi di euro saranno destinati nel biennio 2024-2025 alla Transizione 5.0, con l’obiettivo di sostenere le imprese nella transizione ecologica e digitale. Questi fondi, parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dello strumento Repower-Eu, confermano l’impegno del governo nell’ambito di una svolta significativa verso pratiche aziendali più sostenibili e tecnologicamente avanzate.