Malware, ransomware e phishing: l’Italia è uno dei Paesi al mondo più colpiti dai cybercriminali.

14-09-2023
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Il nostro Paese è terzo al mondo per numero di attacchi e cresce a ritmo record il furto di dati sensibili con richiesta di riscatto: nel mirino soprattutto le pmi e raddoppiano le incursioni nella sanità. Sulla violazione degli account e-mail siamo al quinto posto globale. I dati dei report Trend Micro, Swascan e Crif.

 

Il cybercrime evolve ma c’è un dato che si conferma negli anni più recenti: l’Italia è uno dei Paesi al mondo più colpiti dai cybercriminali. Malware, ransomware e phishing sono le minacce più temibili, con l’email che resta un importante veicolo di attacco. Le aziende sono il bersaglio preferito delle estorsioni e esfiltrazioni di dati, soprattutto se piccole e medie imprese e appartenenti ai settori dei servizi, della sanità e dell’online banking. L’Ai generativa ha fornito strumenti ancora più sofisticati in mano ai criminali informatici, ma è anche una preziosa tecnologia di difesa in mano ai team di cybersecurity.

La conferma di questi scenari arriva da “Stepping ahead of risk”, il report di Trend Micro Research sulle minacce informatiche che hanno colpito nel corso del primo semestre 2023.

L’Italia è il terzo Paese al mondo e il primo in Europa maggiormente colpito dai malware. In tutto il mondo, Trend Micro ha bloccato nella prima metà del 2023 un totale di oltre 85,6 miliardi di minacce, di cui circa 37 miliardi sono arrivate via mail.

 

Un focus specifico sul ransomware arriva, invece, dall’ultimo report “Threatland” di Swascan, azienda di cybersecurity del Polo cyber del gruppo Tinexta: nel secondo trimestre 2023, il fenomeno del furto di dati sensibili con richiesta di riscatto è cresciuto del +34,6% in Italia e del +62% a livello globale rispetto al trimestre precedente. In Italia, l’80% delle vittime colpite sono pmi e il 91% sono aziende con fatturato inferiore ai 250 milioni di euro. Tra aprile e giugno scorsi in Italia si sono registrati numerosi attacchi informatici che hanno coinvolto soprattutto aziende di servizi (54%), del manufatturiero (11%) e dal sanitario (9%), più che raddoppiato rispetto al trimestre precedente. Circa 190mila i dispositivi compromessi nel nostro paese.

Le rilevazioni per il primo semestre dell’Osservatorio Cyber di Crif vanno nella stessa direzione: nei primi sei mesi del 2023 continuano ad aumentare le attività fraudolente degli hacker in tutto il mondo, con un conseguente aumento delle credenziali rubate e del numero degli alert inviati sul dark web, che è stato di 911.960, ovvero +17,9% rispetto al secondo semestre 2022. In particolare, per quanto riguarda il furto degli account e-mail, l’Italia è il quinto Paese più colpito a livello globale dopo Stati Uniti, Russia, Germania e Bulgaria.